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L’incendio e la combustione


Il primo elemento che dobbiamo chiarire in relazione al corso antincendio e che l’obiettivo è la formazione è quello di salvaguardare la vita umana e solo successivamente di salvaguardare i beni e le attività.

Il passo fondamentale per poter gestire un incendio è quello di conoscere in maniera molto precisa quel che possono essere le cause ed i fenomeni che danno luogo a questo tipo di evento che di norma viene definita come una combustione sufficientemente rapida che si sviluppa senza controllo nel tempo nello spazio. L’elemento che sta alla base del concetto di incendio è che il fuoco è sostanzialmente una reazione chimica attraverso la quale un materiale sta reagendo con l’ossigeno dell’aria producendo calore, luce e sostanze gassose calde.

Questo processo chimico di ossidazione con sviluppo sensibile di calore si chiama tecnicamente combustione, il materiale che brucia è detto combustibile e l’ossigeno che lo fa bruciare e detto comburente. Si deve anzitutto precisare che l’elemento fondamentale per la nascita di un incendio e comunque la presenza in aree di una fonte di calore ad una temperatura compatibile con il punto di innesco del combustibile. Considerati gli elementi sopraccitati e volendo fare un riepilogo potremmo utilizzare un modello geometrico della figura della combustione ovvero un triangolo in cui ogni lato rappresenta uno degli elementi necessari perché possa venire il fuoco e questi sono rispettivamente il combustibile, il comburente ed il calore mentre generale la figura del triangolo rappresenta il processo di combustione.

Come facile comprendere l’eliminazione di uno dei tre elementi che compongono triangolo implica del fenomeno non posso più avvenire pertanto si interrompe il processo di combustione. Secondo fornite dal ministero dell’interno le cause dell’incendio sono molteplici e la maggior parte, circa 60%, hanno causa ignota mentre nel restante 40% la maggior parte delle combustioni avvengono per cause elettriche quali scintille, surriscaldamento di conduttori o di motori elettrici.

Fisiologicamente la pericolosità di ogni singolo incendio dipende da diversi fattori tra quali ad esempio le proprietà caratteristiche del singolo combustibile che sono, indicativamente: punto di infiammabilità, densità relativa, temperatura di accensione, solubilità in acqua e suscettibilità a riscaldamento spontaneo. Il punto di infiammabilità viene definito come temperatura alla quale il combustibile e mette una serie di vapori tali per cui questi, contatto con l’aria, formino una miscela infiammabile.

Ad esempio la benzina, notoriamente volatile ed infiammabile, ha un basso punto di infiammabilità ovvero vicino ai -40° centigradi. Contrariamente il gasolio ha molta meno volatilità della benzina in quanto il suo punto di infiammabilità supera i 60° centigradi. La densità relativa è invece quel valore che si ottiene paragonando da densità dei gas in confronto alla densità dell’aria ovvero se il risultato è minore si tratta di gas leggero quale ad esempio metano idrogeno o ammoniaca se sia un numero maggiore si ha ad esempio un gas pesante quale l’esempio di bielle.

Come ovvia conseguenza i gas pesanti vanno verso il basso e tendono a stratificare mentre i gas leggeri vanno verso l’alto e tendono a disperdersi. La temperatura di accensione, come logico, e quel valore qui dev’essere portato il combustibile affinché inizi una lettera di combustione autonoma. La solubilità in acqua, altro elemento ovvio, stabilisce quanto l’elemento sia solubile a contatto con l’acqua.

L’ultimo elemento riguarda la suscettibilità a riscaldamento spontaneo che una proprietà molto interessante di alcuni liquidi combustibili o comunque in generale di alcuni materiali ad un processo di riscaldamento spontaneo. Alcuni elementi quali ad esempio l’olio di lino, gli oli vegetali oppure gli stracci imbevuti di sostanze si ossida rapidamente all’aria producendo calore.

Lo stesso dica sì per cotone in balle, fino in balle oppure cumuli di carta straccia che in talune condizioni ed in assenza di elementi volti a disperdere il calore generato potrebbero dar luogo ad un processo di autocombustione che viene raggiunto nelle condizioni tali per cui il calore generato spontaneamente non si può dissipare velocità sufficiente.

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